“Meeting dei Popoli” con famiglie e bambini provenienti da tutto il mondo

In occasione della 109esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, domenica 24 settembre è stato organizzato ad Ancona il Meeting dei Popoli, promosso dalla Caritas, dall’Ufficio Migrantes e dall’Ufficio Missionario diocesani. Un grande evento multiculturale, di incontro, condivisione e fraternità, a cui hanno partecipato le diverse etnie presenti nella città: famiglie, bambini, sacerdoti provenienti da Ucraina, Perù, Bangladesh, Camerun, Siria, Benin, Senegal, Pakistan, Tunisia, Colombia e Brasile. Da qualche mese è infatti partita una feconda collaborazione con alcune comunità che vivono nel territorio dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo per preparare questa giornata, in cui conoscersi ed esprimere creativamente le proprie risorse e peculiarità culturali.

Il Meeting dei Popoli che, si è svolto nei locali della parrocchia Santa Maria di Loreto al Pozzetto – Tavernelle, è iniziato con racconti e letture di fiabe dal mondo, un’attività dedicata ai bambini resa possibile anche grazie alla collaborazione del Comune di Ancona che ha fornito alcuni testi in doppia lingua. Dopo il pranzo multietnico c’è stato un momento di confronto, con la partecipazione di Mons. Angelo Spina e della giornalista Asmae Dachan, introdotto dal direttore della Caritas diocesana Simone Breccia che ha ricordato il tema scelto dal Papa per la 109esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato: “Liberi di scegliere se migrare o restare“. Il Santo Padre ha parlato della libertà che dovrebbe sempre contraddistinguere la scelta di lasciare la propria terra o di restare nel paese d’origine, e dell’importanza dell’accoglienza: «Ovunque decidiamo di costruire il nostro futuro, nel Paese dove siamo nati o altrove, l’importante è che lì ci sia sempre una comunità pronta ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare tutti, senza distinzione e senza lasciare fuori nessuno».

Asmae Dachan ha quindi sottolineato che «le diversità sono una ricchezza» e ha ricordato i popoli che stanno vivendo momenti difficili, come il Marocco colpito dal terremoto, la Libia dalla terribili alluvioni e l’Ucraina dalla guerra. Portando il saluto del padre, l’Imam di Ancona Mohammed Dachan che non è potuto essere presente all’incontro, si è congratulata con chi ha organizzato il Meeting dei Popoli, «un’occasione per guardarci negli occhi. Gli adulti fanno ancora fatica, mentre i nostri figli si incontrano ogni giorno a scuola e stanno crescendo insieme. La società sta cambiando all’insegna dell’incontro, della conoscenza e dalla condivisione. Sarebbe bello che ognuno raccontasse perché è arrivato ad Ancona, una città da cui 800 anni fa San Francesco partì per raggiungere l’Oriente. Lì incontrò il sultano, un uomo di un’altra religione e cultura».

L’Arcivescovo Angelo Spina ha ricordato che «Ancona ha circa centomila abitanti, di cui 13.500 non sono italiani e appartengono a 101 etnie diverse. È bello incontrarsi, conoscersi e stare insieme. Diverse sono le culture, le lingue, le religioni, ma siamo tutti fratelli e sorelle come ci dice Papa Francesco. Bisogna togliere i pregiudizi e le barriere della mente e del cuore. Camminiamo insieme e vogliamoci bene l’un l’altro». La giornata è poi continuata con danze e balli da tutto il mondo: le persone provenienti da varie nazionalità si sono esibite con poesie, canzoni, musica, costumi e danze tipiche dei loro paesi di provenienza. La comunità ucraina, accompagnata da don Mihajlo Korceba, ha cantato un brano accompagnato da un ballo, i peruviani hanno raccontato come e quando sono arrivati ad Ancona e dell’accoglienza della città, due ragazze del Bangladesh hanno letto una poesia, le comunità del Camerun e del Senegal hanno ballato danze tipiche dei loro paesi e hanno coinvolto gli altri a ballare con loro. In questa giornata di festa è stata vissuta la gioia dell’incontro, per cominciare a costruire insieme il futuro.

Fotogallery